Il comune di Forte Pastrengo si caratterizza per il carattere tranquillo e sereno delle sue colline, i cui vigneti e uliveti si alternano a fortezze medievali, palazzi, chiese e ruderi di antichi insediamenti. Il suo clima mite ha sempre favorito l’agricoltura e l’allevamento ma la viticoltura è l’attività più significativa, oltre alla produzione del Bardolino Doc e di altri vini di qualità.

I ruderi dei forti costruiti dagli austriaci durante il Risorgimento sono le testimonianze storiche più visibili di questa zona. Altre importanti attrazioni includono la chiesa di San Giorgio e i borghi medievali di Brendola e Castagnaro, dove è possibile visitare i forti austriaci ben conservati e il telegrafo ottico.

Il 30 aprile 1848, nel corso della Prima Guerra d’Indipendenza italiana, il corpo d’armata piemontese del generale Gerbaix de Sonnaz attaccò a Pastrengo le forze austriache, il cui comandante era il generale Wohlgemuth. Gli agenti dell’Arma dei Carabinieri hanno reagito all’aggressione con una lapide diventata nota come “la carica dei carabinieri” e festeggiata ogni anno.

I forti del campo trincerato di Pastrengo furono costruiti tra il 1859 e il 1861, dopo oltre un decennio dalla richiesta fatta allo Stato Maggiore austriaco da parte del generale Radetzky che aveva intuito l’importanza strategica del borgo collinare di Pastrengo nel controllo del passaggio dell’Adige a Pol. I forti del campo erano composti dal forte degenfeld di Piovezzano, dai tre forti sulle alture di Pastrengo (il forte Monte Bolaga o Benedeck, il forte Colle Pol o Nugent e il forte Colle Croce o Leopold) e da due ponti di pontoni .

Related Posts

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *